Medicina Legale
Appunti di Carlo Mantovani
Università degli Studi di Padova
Facoltà: Medicina
Corso di Laurea in Fisioterapia
Esame: Medicina Legale
Docenti: Pamela Tozzo
A.A. 2021/2022MEDICINA LEGALE
COS’E’ LA MEDICINA LEGALE
La medicina legale è la disciplina che ci aiuta a capire come determinati doveri devono declinarsi
nell’attività pratica: dobbiamo sapere quali sono le leggi di riferimento e la medicina legale è proprio la
disciplina che ci dice come i nostri doveri si devono esplicitare nell’attività professionale quotidiana. Ci dirà
dunque quali dovranno essere le cose a cui fare attenzione, parleremo del segreto professionale, come
comportarsi in casi particolari in cui dovremo chiamare l’autorità giudiziaria per segnalare determinate cose
e quant’altro; parleremo dunque delle responsabilità del professionista sanitario. Parleremo poi di doveri
del professionista, ovvero di leggi che ci aiuteranno nella pratica, in quanto bisogna conoscere la cornice
normativa di riferimento.
La medicina legale fa parte dell’ambito della sanità pubblica, che è quella parte della medicina che si
occupa di tutelare la salute della collettività. La sanità pubblica, oltre ad occuparsi di tutelare la salute dei
cittadini, si occupa anche di bilanciare la salute di tutti con la salute dell’individuo. Quando questi
bilanciamenti devono essere analizzati dal punto di vista normativo, interviene la medicina legale, che è
una specialità della medicina che si occupa di cercare di coniugare l’ambito clinico con l’ambito normativo,
e ci dice quali dovrebbero essere le modalità operative in ambito sanitario tenendo conto delle norme di
riferimento.
Nel caso di invalidità civile si riconosce un beneficio economico, in quanto ci sono i riferimenti normativi
che mi dicono che se un cittadino ha degli svantaggi può avere dei benefici. La medicina legale aiuta
dunque il cittadino in condizioni di svantaggio in termini di agevolazioni perché accetto la realtà biologica e
in base a quello che mi dice la norma do un beneficio di un determinato tipo.
All’interno della medicina legale ci occupiamo anche di due discipline autonome, la deontologia
professionale e la bioetica, che sono estremamente importanti per l’esercizio professionale, in quanto si
occupano degli aspetti deontologici ed etici rispettivamente. La deontologia professionale è la disciplina
che traccia i limiti dell’agire professionale: ogni professione sanitaria ha il proprio codice deontologico.
L’obiettivo dell’agire professionale di tutte le professioni sanitarie è tutelare la salute.
Tradizionalmente la medicina legale si divide in tre grandi ambiti:
• Medicina forense è scienza di applicazione, la quale utilizza le conoscenze mediche per la valutazione
giuridica dei casi concreti di natura biologica offerti dalla pratica forense
• Medicina legale giuridica: mira alla conoscenza ed alla soluzione di problemi generali, all’elaborazione del
materiale occorrente all’opera legislativa, ecc. attraverso tutta l’attività dottrinale e critica che concorre alla
formazione ed alla evoluzione del diritto
• Medicina legale clinica: medica legale che si occupa di capire nel concreto di gestire il singolo caso sula
base delle norme di riferimento. Comprende le attività specialistiche connesse all’attività medica clinica,
con l’obiettivo fondamentale di rendere concreto il diritto alla salute del singolo e della collettività
La medicina legale può occuparsi, oltre che dell’uomo vivente, anche del suo cadavere e delle tracce
lasciate dal vivente o dal cadavere, quindi tracce di DNA e tracce tossicologiche
ORDINAMENTO GIUDIZIARIO ITALIANO
Parliamo di Ordinamento giudiziario perché ci potremmo trovare a rendere conto a qualcuna di queste
istituzioni giudicanti: Ufficio del Giudice di pace, il Tribunale e Corte di Assise, la Corte di Appello e Corte di
Assise di Appello, la Corte di Cassazione, la Corte Costituzionale, la Corte dei Conti e l’Ufficio del Pubblico
Ministero c/o Procura della Repubblica, cioè nell’esercizio della nostra professione potremmo danneggiare
il paziente e dovremo rispondere in sede giudiziaria del danno causato al paziente. È importante dunque
sapere rispetto all’informativa che arriva chi si sta preoccupando di indagare su di noi.
1La prima cosa da ricordare è che noi possiamo rispondere del nostro operato in 3 sedi e per tre diversi tipi
di responsabilità che sono l’ambito penale, l’ambito civile e l’ambito amministrativo-contabile.
Nell’ambito penale succede che se noi facciamo morire un paziente o causiamo delle lesioni personali
commettiamo un reato. Di questo reato verrà a conoscenza l’autorità giudiziaria. Quale autorità giudiziaria?
Il magistrato della procura della repubblica, quindi l’ufficio giudiziario che indaga sui reati è il tribunale.
Nella procura di repubblica ci sono magistrati che sono pubblici ministeri.
Tra rispondere in ambito penale e in ambito civile la differenza è che la responsabilità civile è delegabile a
terzi e posso fare un’assicurazione per i danni, mentre nel penale ciascuno risponde per sé con una
detenzione o misure alternative nei casi peggiori; quindi, non ho nessuna assicurazione che sostituisca la
mia autorità.
Le decisioni che poi vengono prese in ambito penale o civile possono essere decisioni di primo grado
(penale) o di secondo grado, i famosi appelli. Negli appelli sia in ambito civile che in ambito penale, decide
la Corte d’appello civile e penale. Per gli appelli degli appelli, ovvero quelli di terzo grado, decide la Corte di
Cassazione con sede a Roma. A volte la Cassazione emette delle sentenze a sezioni unite.
La Corte di appello e la Corte di Assise di appello sono le autorità che valutano i reati più gravi (omicidi)
La Corte costituzionale è il massimo organo di magistratura e ha il compito di verificare le questioni
sollevate dai tribunali, si deve esprimere sulla legittimità costituzionale di norme o sentenze. La corte si
occupa di capire cosa c’è di legittimo dal punto di vista costituzionale.
Responsabilità amministrativo-contabile significa che se la struttura deve pagare un risarcimento ad un
paziente perché abbiamo sbagliato per colpa grave, la struttura indaga su di noi che abbiamo sbagliato.
La Magistratura della Corte dei conti: per colpa tua la struttura ha speso soldi; quindi, ora che io ho
sbagliato devo rispondere
Un altro organo giudiziario è il Tribunale per i minorenni, presente in ogni sede della corte d’appello (che è
una in ogni regione). Il tribunale si occupa di adozioni dei minorenni, adozione speciale ma soprattutto della
messa in protezione dei minori in stato d’abbandono (deve essere segnalato al tribunale per i minorenni
perché deve mettere in protezione il minore), oltre che dei reati commessi da minori. I minori in condizioni
di abbandono non sono infrequenti
A seconda della veste che ho in un determinato momento potrei avere o meno determinati doveri. In
funzione delle diverse vesti giuridiche potrei essere considerato più o meno responsabile di quello che ho
fatto in ambito penale. Ad esempio, se vediamo un paziente e nel corso della nostra valutazione clinica
guardiamo le carte e li diciamo: le abbiamo tolto la prostata, come ad un altro paziente due anni fa per un
tumore. Questo non si può fare perché deve essere mantenuto il segreto professionale. Se sono un
parrucchiere e dico che un paziente si è tolto la prostata per un tumore, questo non è illegale perché il
parrucchiere non ha il segreto professionale
DOVERI FONDAMENTALI
I doveri fondamentali per un professionista sanitario sono:
• Dovere di operare per la salute: dovere che si basa sulla conoscenza tecnica
• dovere di soccorrere il malato
• dovere di mantenere il segreto
• dovere di documentare: il fatto di tenere una documentazione sanitaria ben tenuta, chiara, veritiera, non
è uno sfizio, è un dovere!
• dovere di certificare il vero
2• dovere di collaborare ai fini di giustizia, ovvero collaborare con le autorità giudiziarie
QUALIFICHE GIURIDICHE
Le qualifiche (o vesti) giuridiche dell’operatore sanitario sono:
• Pubblico Ufficiale: è riportata nel Codice penale la nozione di Pubblico Ufficiale. Infatti, per l’articolo 357
del c.p. sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o
amministrativa. Il professionista sanitario che lavora in struttura pubblica con determinate funzioni viene
considerato Pubblico Ufficiale
• incaricato di Pubblico servizio: l’articolo 358 del Codice penale mi dà la nozione di incaricato di Pubblico
servizio: agli effetti della legge penale, sono incaricati di un pubblico servizio coloro i quali a qualunque
titolo prestano un pubblico servizio. Per pubblico servizio deve intendersi un’attività disciplinata nelle
stesse forme della pubblica funzione, ma caratterizzata dalla mancanza dei poteri tipici di quest’ultima, e
con esclusione dello svolgimento di semplici mansioni di ordine e della prestazione di opera meramente
materiale. Chiunque di noi professionisti sanitari sia assunto in una struttura pubblica è un incaricato di
pubblico servizio. Se violo i doveri a cui sono sottoposto sono punibile
Se lavoriamo in ambito pubblico possiamo essere incaricati di pubblico servizio o pubblico ufficiale a
seconda di quale è il nostro ruolo. Ad esempio, quello che controlla i parcheggi, se vede che c’è una
macchina parcheggiata in doppia fila o nelle strisce gialle, non può farmi la multa (incaricato di pubblico
servizio), mentre il vigile può (pubblico ufficiale)
• esercente un servizio di Pubblica Necessità: l’articolo 359 riporta la nozione di esercente un servizio di
Pubblica Necessità: agli effetti della legge penale, sono persone che esercitano un servizio di pubblica
necessità:
• i privati che esercitano professioni forensi o sanitarie, o altre professioni il cui esercizio sia per legge
vietato senza una speciale abilitazione dello Stato, quando dell’opera di essi il pubblico sia per legge
obbligato a valersi;
• i privati che non esercitando una pubblica funzione, né prestando un pubblico servizio, adempiono un
servizio dichiarato di pubblica necessità mediante un atto della pubblica Amministrazione
REFERTO E DENUNCIA
Il dovere di collaborare con l’autorità giudiziaria: il nostro ordinamento ha previsto che alcune figure
professionali abbiano il dovere di segnalare alle autorità dei casi particolari che possono incontrare nella
loro strada: alcune figure distribuite sul territorio hanno un ruolo molto importante nell’intercettare certe
casistiche che poi debbono essere segnalate: se una pattuglia di carabinieri trova un corpo steso per terra, i
carabinieri devono chiamare il magistrato e segnalare l’accaduto. Questo dovere lo hanno anche le
professioni sanitarie. Determinate figure professionali con determinate casistiche hanno l’obbligo di
avvertire l’autorità giudiziaria.
Il referto e la denuncia di reato mi servono per capire cosa dire all’autorità giudiziaria. Per la denuncia, la
segnalazione è effettuata da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, mentre per il
referto la segnalazione proviene da un esercente una professione sanitaria. Il referto è l’atto scritto con il
quale l’operatore sanitario riferisce all’autorità giudiziaria di avere prestato la propria assistenza o opera in
casi che possono presentare i caratteri di un delitto procedibile d’ufficio. Il contenuto del referto si riferisce
all’intervento prestato alla persona assistita e la sua omissione costituisce un reato contro
l’amministrazione della giustizia (articolo 365). Il dovere di informare l’autorità giudiziaria su chi incombe?
Sui Pubblici Ufficiali, sugli incaricati di pubblico servizio e sugli esercenti una professione sanitaria: il nostro
ordinamento ha deciso che oltre agli incaricati di pubblico servizio e i Pubblici Ufficiali, l’altra categoria che
3ha l’obbligo di informare sono i professionisti sanitari. Perché si verifichi l’obbligo del referto occorrono le
seguenti condizioni:
• che l’esercente una professione sanitaria abbia prestato la propria assistenza (ogni attività a scopo
preventivo, diagnostico o terapeutico a carattere continuativo, esercitata su una persona vivente) o opera
(qualsiasi prestazione sanitaria a carattere transitorio, realizzata anche su di un cadavere)
• che si tratti di casi che possono presentare i caratteri di un delitto procedibile d’ufficio
• che non ricorrano le cause di esenzione dall’obbligo di riferire all’autorità giudiziaria
Cosa segnalo all’autorità giudiziaria? Cosa devo fare quando sono un semplice professionista sanitario nel
mio studio che lavoro privatamente? Quello che devo fare quando non ho vesti giuridiche di pubblico
ufficiale, quando sono un semplice professionista sanitario, è il referto. In tal senso è importante l’articolo
365 del Codice penale: se non faccio il referto commetto un reato. L’obbligo di fare un referto deriva dal
fatto che la sua omissione costituisce un reato. L’articolo 365, come anticipato, riguarda l’omissione di
referto: “chiunque, avendo nell’esercizio di una professione sanitaria prestato la propria assistenza od
opera in casi che possono presentare i caratteri di un delitto per il quale si debba procedere d’ufficio,
omette o ritarda di riferirne all’Autorità indicata nell’articolo 361, è punito con la multa fino ad euro 516.”
Questa disposizione non si applica quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale
oppure non si applica nel momento in cui bisogna salvare sé stessi o un congiunto da un grave e inevitabile
rischio o nocumento nella libertà o nella propria dignità (art. 384 c.p.). Nel primo caso parliamo di esimente
speciale (valida solo per il referto), mentre nel secondo caso parliamo di esimente comune (valida sia per la
denuncia che per il referto).
La differenza tra assistenza ed opera è che l’assistenza è un qualcosa di prolungato nel tempo e non
necessariamente ho fatto qualcosa sul paziente; l’opera ho fatto qualcosa di attivo nella persona ed è
contenuto nel tempo.
Articolo 334: “Chi ha l’obbligo del referto deve farlo pervenire entro quarantotto ore o, se vi è pericolo di
ritardo, immediatamente al pubblico ministero o a qualsiasi ufficiale di polizia giudiziaria del luogo in cui ha
prestato la propria opera o assistenza ovvero, in loro mancanza, all’ufficiale di polizia giudiziaria più vicino.
Il referto indica la persona alla quale è stata prestata assistenza e, se è possibile, le sue generalità, il luogo
dove si trova attualmente e quanto altro valga a identificarla nonché il luogo, tempo e le altre circostanze
dell’intervento; dà inoltre le notizie che servono a stabilire le circostanze del fatto, i mezzi con i quali è stato
commesso e gli effetti che ha causato o può causare. Se più persone hanno prestato la loro assistenza nella
medesima occasione, sono tutte obbligate al referto, con facoltà di redigere e sottoscrivere un unico atto.”
Per quanto riguarda la denuncia invece, il Codice penale tiene distinta l’omessa denuncia da parte del
pubblico ufficiale (art.361) e l’omessa denuncia da parte dell’incaricato del pubblico servizio (art.362),
anche se in entrambi i casi è prevista una multa, la quale non si applica se si tratta di delitto punibile a
querela della persona offesa. La denuncia contiene l’esposizione degli elementi essenziali del fatto e indica
il giorno dell’acquisizione della notizia nonché le fonti di prova già note. Contiene inoltre, quando è
possibile, le generalità, il domicilio e quanto altro valga all’identificazione della persona alla quale il fatto è
attribuito, della persona offesa e di coloro che siano in grado di riferire su circostanze rilevanti per la
ricostruzione dei fatti. I pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio che nell’esercizio o a causa
delle loro funzioni o del loro servizio, hanno notizia di un reato perseguibile di ufficio, devono farne
denuncia per iscritto, anche quando non sia individuata la persona alla quale il reato è attribuito. La
denuncia è presentata o trasmessa senza ritardo al pubblico ministero o a un ufficiale di polizia giudiziaria.
Quando più persone sono obbligate alla denuncia per il medesimo fatto, esse possono anche redigere e
sottoscrivere un unico atto. Ha carattere meramente giudiziario e si limita alla pura notizia del reato
indicando il reo, la vittima, i testimoni e gli elementi di prova. Quindi un’altra differenza importante tra
referto e denuncia riguarda proprio il contenuto
4REATO: DELITTI E CONTRAVVENZIONI
I reati si distinguono in delitti e contravvenzioni, in base alle diverse pene previste nei due casi. I delitti
sono le contravvenzioni con la multa o arresto e sono dunque reati per i quali è prevista una pena più grave
rispetto alle altre contravvenzioni. Come faccio a capire se un delitto è procedibile a querela? È procedibile
a querela se lo trovo scritto dentro l’articolo del codice; in tutti gli altri casi in cui non c’è scritto niente, si
considera di default che i delitti sono procedibili d’ufficio. L’omissione di referto ad esempio è procedibile
d’ufficio. La procedibilità d’ufficio è la conseguenza di alcuni reati a seguito dei quali l'azione penale deve
essere avviata dando luogo a un procedimento penale nel momento in cui giunge la notizia del crimine.
Sono procedibili d’ufficio i seguenti delitti:
• delitti contro la vita (omicidio doloso, omicidio colposo, infanticidio in condizioni di abbandono materiale
e morale, omicidio del consenziente, omicidio tentato, istigazione o aiuto al suicidio, omicidio
preterintenzionale, morte (o lesioni) come conseguenza di altro delitto)
• delitti contro l’incolumità individuale (lesioni personali dolose lievi, gravi e gravissime, lesioni personali
colpose gravi e gravissime limitatamente a violazione di norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
o relative all’igiene del lavoro o che abbiano determinato una malattia professionale, (morte o) lesioni
come conseguenza di altro delitto, maltrattamenti in famiglia o verso i fanciulli, violenza sessuale (in alcuni
casi))
• delitti contro l’incolumità pubblica
• delitti sessuali
• delitti di interruzione della gravidanza (al di fuori della 194):
• delitti di manomissione del cadavere
• delitti contro la libertà individuale
• delitti contro la famiglia
• rissa
• abbandono di persone minori o incapaci
• omissione di soccorso
L’articolo 27 della nostra Costituzione dice che la responsabilità penale è personale, cioè è un problema
mio. In penale, quando affronto un processo sono affari miei, devo rispondere personalmente.
Principio di criticità: non posso venire processato se la legge non lo considera un reato. Una cosa
importante da sapere è che il reato è composto da tante parti, che sono scritte o negli articoli del Codice
penale o negli articoli delle leggi a valenza penale. Queste parti di cui si costituisce un reato sono due:
• elemento oggettivo: devo avere una condotta sbagliata e ho una conseguenza di quella condotta
sbagliata, che può essere un danno o un pericolo. Tra la condotta e il pericolo ho un nesso di causalità, cioè
c’è una causalità dimostrabile tra la condotta sbagliata e quell’evento di danno o pericolo
• elemento soggettivo: riferibilità della condotta ad un soggetto: non posso processare un elemento
naturale, devo avere un cittadino imputabile. Abbiamo la presenza di un elemento psicologico del reato, il
quale rappresenta l’attitudine, la predisposizione mentale che ha l’autore del reato quando lo commette.
L’elemento psicologico del reato può essere di tre tipi diversi:
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